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Responsabilità civile verso terzi auto

La Responsabilità Civile Auto (conosciuta anche come RCA o RC Auto) è una copertura assicurativa obbligatoria utilizzata per risarcire i danni causati dalla circolazione del proprio veicolo ai terzi.

La garanzia opera in sostituzione dell’assicurato-autore del sinistro, tutelandolo nei limiti previsti da un massimale: quello minimo, fissato dalla legge, risarcisce fino a 1,22 milioni di euro per i danni alle cose e 6,070 milioni di euro per quelli alle persone. Il conducente del veicolo non è coperto dalla RC Auto, mentre lo sono i passeggeri trasportati.

L’articolo 193 del Codice della strada prevede sanzioni pesanti per chi circola senza una regolare copertura. Le forze dell’ordine possono infatti comminare una multa compresa tra gli 849 e i 3.396 euro, oltre al sequestro del veicolo che sarà depositato in luogo non aperto al pubblico deciso dagli stessi agenti (solo in alcuni casi può essere concordato con il trasgressore). L’importo da versare può essere ridotto di un quarto se il premio assicurativo viene regolarmente pagato nei quindici giorni successivi alla scadenza stabilita dal secondo comma dell’articolo 1901 del Codice civile, oppure se si decide di rottamare il veicolo entro trenta giorni dalla contestazione della violazione.

Pur stipulando la polizza RC Auto, esistono dei casi in cui la compagnia non è tenuta a liquidare il danno. La prima circostanza è naturalmente quella del veicolo rimasto senza copertura oltre la scadenza del contratto, una situazione che fa cadere tutti i diritti dell’assicurato nei confronti della società. Ricordiamo però che per l’RC Auto è previsto un periodo di tolleranza, ossia un arco di tempo di 15 giorni seguenti alla scadenza in cui la polizza resta attiva.

Il risarcimento non spetta per quei danni causati volontariamente dall’assicurato, il cui fine è ad esempio quello di avere un guadagno dall’evento negativo. Inoltre, l'assicurazione RC auto non copre i danni alle cose se il sinistro si verifica tra parenti fino al terzo grado, una prassi che si applica solo se i familiari sono conviventi.